Ponte Parodi: il “polo” si avvicina
La giunta propone un nuovo accordo

Dopo l’uscita di scena dell’Università, il Comune rilancia il progetto con nuove funzioni private e spazi pubblici per il centro multifunzionale che nascerà nell’ex silos Hennebique. Presto la convocazione della conferenza dei servizi

Testo Alternativo

Un deciso colpo di acceleratore è stato impresso questa mattina dalla giunta comunale alla realizzazione del polo multifunzionale di Ponte Parodi, nell’area che divide il Porto Antico da Ponte dei Mille. A due mesi dalla vetrina internazionale del salone del Mapic (International Market for retail real) di Cannes, nel corso del quale è stato accolto con grande interesse il progetto elaborato dallo studio olandese Ben Van Berkel & Caroline Pos, si rendeva necessaria la definizione delle condizioni per l’approvazione della ristrutturazione e le nuove destinazione del silos Hennebique.

Significative le correzioni di rotta. A parte la modifica delle procedure di tipo amministrativo e burocratico, che recepiscono la variante urbanistica, è stata cambiata, a seguito del forfait dato dall’Università, la destinazione d’uso dell’ex silos Hennebique. «Si tratta di un serio impegno della giunta – ha commentato l’assessore alla cultura Andrea Ranieri – per il rilancio degli edifici a mare non più utilizzati per attività industriali o commerciali. Verrà realizzato un centro polifunzionale con grande equilibrio tra funzioni pubbliche e spazi privati, in cui le aree commerciali e alberghiere non potranno superare il 10 per cento dell’intera superficie, confermando una linea di indirizzo che era già stata presa nel 2007».

L’assessore si riferisce all’accordo di programma approvato a suo tempo in Consiglio Comunale e che oggi non è più attuale dal momento che l’Università si è ritirata dal progetto di trasferire alcune facoltà nell’edifico Hennebique. Si è dovuto quindi, da parte del Comune di Genova, riequilibrare il rapporto tra pubblico e privato, gettando sul piatto della bilancia funzioni e attività pubbliche che prima non rientravano nel progetto. Cambiamenti che devono avvenire sulla base degli indirizzi di natura urbanistica dettati da grande cautela, soprattutto per un immobile di valore storico che ricopre una posizione così particolare nell’ambito portuale. Si tratta, in definitiva, di creare i presupposti per trovare un privato che finanzi l’opera, in assenza di risorse pubbliche, salvaguardando nel contempo gli interessi generali.

Se sui costi nessuno si può ancora sbilanciare, circa i tempi di realizzazione del Centro Polifunzionale dell’Hennebique esiste un cronoprogramma che fissa in quattro anni, dal momento in cui verrà rilasciato il provvedimento edilizio, la durata dei lavori. Nell’immediato l’iter prevede l’approvazione della variante presentata oggi in Consiglio Comunale, a cui seguirà una nuova convocazione dei soggetti e degli enti interessati all’approvazione dell’accordo, i quali potranno presentare ulteriori modifiche che dovranno essere discusse in sede di conferenza di servizi. Come prevede la legge gli atti dovranno essere resi pubblici per consentire a tutti coloro che ne abbiano interesse di proporre eventuali modifiche.
genova, 17 gennaio 2012
Ultimo aggiornamento: 17/01/2012
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