Sabato 19 dicembre. Il Confeugo, una tradizione tutta genovese

18/12/2015 - 12:00

Sabato 19 dicembre il sindaco Marco Doria e il presidente di A Compagna Franco Bampi invitano la cittadinanza alla tradizionale cerimonia del Confeugo.

Programma

Area Mandraccio Porto Antico 

ore 16
partenza del corteo con l’Abate del Popolo e gruppi storici sul percorso piazza Caricamento - via Frate Oliverio - piazza della Raibetta - via San Lorenzo - via Petrarca 

Piazza De Ferrari

ore 16
in attesa del corteo storico musiche e danze del Gruppo folclorico Città di Genova

ore 16.45
arrivo del corteo storico. Esibizione degli sbandieratori Sestieri di Lavagna nell’atrio di Palazzo Ducale

ore 17
incontro dell’Abate del popolo (il Presidente A Compagna) con il Doge (il Sindaco) e offerta del tradizionale Confeugo. Dopo il tradizionale scambio di saluti con la storica formula “Ben trovòu messe ro Duxe” (Ben ritrovato Messer Doge), ricevendone come risposta “Benvegnou messe l’Abbou” (Benvenuto Messer Abate); gli offre poi il tradizionale Confeugo, acceso al rintocco del “Campanon do Paxo” (Campana d Palazzo Ducale sulla Torre Grimaldina) in un suggestivo contesto coreografico

ore 17.15
nel Salone del Maggior Consiglio l’Abate del Popolo elencherà al Doge tutti i problemi insoluti della città, con molte raccomandazioni e l'augurio che ne venga tenuto conto.

Esecuzioni musicali

Omaggio a Felice Romani (1788 - 1865), librettista, personaggio a cui è stato dedicato il Confeugo 2015 con le romanze “Sgombra è la sacra selva” (Aria di Adalgisa - Norma) e “Nella fatal di Rimini” (Aria di Orsini - Lucrezia Borgia)
Anna Venturi Caruso, mezzosoprano e Carla Casanova, pianista.
 
Armonie natalizie dei Giovani Cantori, Accademia Vocale Genova, diretti da Roberta Paraninfo e il consueto Ma se ghe penso cantato da tutti i presenti.

Presenta il “Cintraco” Marco Pepè.

A seguire, alle ore 19.30, lo spettacolo piro-musicale GenovAccesa su piazza De Ferrari.


Un po’ di Storia

Il rito d’O Confeugo o Confuoco riprende un’antica tradizione della Repubblica di Genova, documentata dal secolo XIV, ma probabilmente più antica risalendo presumibilmente al Medioevo, forse all’epoca del Comune del Popolo (XII secolo). Essa consisteva infatti nell’omaggio da parte dell’Abate, che rappresentava il Popolo, alle massime Autorità di un grosso tronco di alloro, ricoperto di rami. Ne furono destinatari nel corso del tempo, prima il Podestà, poi il Capitano del Popolo e infine il Doge.
Esistono testimonianze del fatto che il corteo partisse dalla Valle del Bisagno e attraverso il Ponte di Sant’Agata percorresse le attuali via San Vincenzo, Via Porta d’Archi, vico Dritto Ponticello, Porta Sant’Andrea fino ad arrivare al Palazzo del Governo, l’attuale Palazzo Ducale.
Davanti al Ducale l’Abate si rivolgeva al Doge pronunciando la frase: “Bentruvou Messe ro Duxe” e il Doge rispondeva: “Bentruvou Messe L’Abbou”.
In tarda serata il Doge e il suo seguito appiccavano fuoco all’alloro, per buon auspicio, e vi gettavano sopra un vaso di vino e lo addolcivano con confetti e zucchero.
I presenti cercavano di portare a casa un tizzone come amuleto.
La cerimonia venne sospesa nel Settecento e ripresa dal 1923 da A Compagna, associazione nata in quell’anno per la tutela e la conservazione di cultura e tradizioni genovesi, e inteerotta nel 1937.
Da allora è il presidente della Compagna che impersona l’Abate del Popolo, portando il tradizionale tronco d’alloro al Sindaco.
Dal 1951 continua ogni anno sempre con l'offerta di una pianta di alloro, adorna dei colori rosso e bianco, completata con falò rituale di un fascio di alloro e scambio di auguri con commenti sugli avvenimenti dell’anno trascorso e impegni per l’anno nuovo.

Ultimo aggiornamento: 18/12/2015
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